Come artista, Nasini è da sempre interessato a formare legami di collaborazione fra discipline e campi del sapere, fra scienziati, artigiani e musicisti, fra agenti umani e non umani. Le sue opere infatti nascono da esperimenti, dalle domande che l’artista pone senza avere una risposta preordinata: Quale la forma dei sogni? Quale il suono delle stelle? Potremo mai incontrare onde di sabbia?
Per trovare le risposte a tali quesiti, l’artista accoglie l’aiuto e la volizione dei materiali con cui entra in contatto, lasciando liberi i soggetti osservati di tracciare il loro passaggio nella materia, al di fuori del proprio controllo.
È in tal modo che l’attività elettrochimica di cervelli addormentati riesce a tradursi in solidi scultorei, i cui profili in porcellana sono il risultato diretto della forma e durata di sogni, registrati dall’artista tramite elettroencefalogrammi digitali (Sparkling Matter, 2016-in corso).
Ed è così che le qualità della scultura tradizionale, immaginata come oggetto solido, statico e imperituro, vengono stravolte dai comportamenti della sabbia invitata da Nasini ad abitare i locali di spazio contemporanea.
In occasione di bassa marea, l’artista mette infatti in scena un nuovo esperimento estetico, per studiare la capacità della sabbia di assumere comportamenti da altri stati della materia. Da solida e granulare, la sabbia è infatti in grado di comportarsi come un liquido non newtoniano, senza dover attraversare un vero passaggio di stato.
La mostra sarà aperta presso Spazio Contemporanea fino al 17 febbraio 2024
Dal giovedì al sabato dalle 15 alle 19 con ingresso gratuito