PISCIS PRIMVM A CAPITE FOETET

WORKSHOP DI CERAMICA CREATIVA

CON MARCO GOBBI

PRESSO SPAZIO VISUAL ART

PROGRAMMA

Marco Gobbi vuole rendere omaggio a un piccolo momento che ha segnato la storia della sede espositiva della Fondazione Clerici, invitando i partecipanti al corso a realizzare delle piccole sculture ispirate ai pesci e gli altri animali che hanno abitato spazio contemporanea.

17.10.2024

Introduzione al corso e al materiale di utilizzo, caratteristiche e come si imposta una scultura. Selezione del soggetto e primo abbozzo.


24.10.2024

Definizione dell’abbozzo e impostazione delle parti più dettagliate attraverso l’utilizzo degli strumenti specifici atti alla lavorazione in dettaglio.


07.11.2024

Rifinitura dei particolari in argilla e impostazione della base a sostegno dell’opera, con eventuali decorazioni.


14.11.2024

Lisciatura finale della scultura e preparazione dei colori ad ingobbio applicabili in prima cottura, inizio stesura dei colori sul soggetto.


24.11.2024

Termine del lavoro di colorazione della scultura e rifinitura dei particolari. varie ed eventuali da portare a compimento finale.

La quota di partecipazione è di € 125,00
Iscriviti al nostro evento su EventBrite pagando l'acconto di € 25 per assicurarti il tuo posto!

PERCHè PROPRIO SCULTURE DI PESCI?

Negli anni Quaranta del secolo scorso dove ora si trova Spazio Contemporanea aveva la sua sede l’acquario di Brescia. L’acquario purtroppo ebbe vita breve, ma nel poco tempo che rimase aperto fu al centro della curiosità dei cittadini.

Qui bisogna farne un excursus, in città all’epoca vi si era trasferito il grande magnate del industria siderurgica francese Grégory De Buiene della “De Buiene & Co”, la cui principale passione, dopo i metalli, era la zoologia marina, ed ancora più nello specifico le specie acquatiche delle indie orientali. Il Signor De Buiene era uno dei pochi possessori della rarissima pubblicazione “Poissons, Ecrevisses et Crabes” di Louis Renard.

Stampato ad Amsterdam nel 1719 il libro conteneva le illustrazioni di più di 451 pesci, 41 crostacei, 2 insetti, un dugongo e nella grandezza di due pagine una sirena. I disegni del libro erano stati realizzati da Samuel Fallours, un ex soldato divenuto chierico che viveva sull’isola indonesiana di Ambon sede della compagnia Olandese delle Indie Orientali. Si dice che Fallours si facesse consegnare i pesci freschi direttamente da pescatori locali e munito di pennello e colori li dipingesse dal vero con gran celerità per poi spedirne i risultati direttamente a Renard ad Amstedam. I disegni della pubblicazione risultarono troppo bizzarri per il pubblico Europeo, che con difficoltà poteva credere all’esistenza di specie così particolari e dai colori tanto sgargianti; il tutto venne quindi contrassegnato come puro frutto della fantasia di Fallours.

De Buiene affascinato dalla storia dei due autori e convinto della veridicità delle illustrazioni, si imbarcò verso le Indie Orientali munito del suo tomo e, udite udite, li trovo tutti, ma proprio tutti...a parte la sirena. Così venne inaugurato l’acquario, ma i pesci dalle caratteristiche così uniche non vennero ritenuti reali, si vociferava che per sbalordire il pubblico fossero stati camuffati dei semplici pesci d’acqua dolce.

La storia si ripeteva, De Buiene, come prima di lui i due autori della pubblicazione, venne ritenuto un ciarlatano, i giornali titolarono - “Accorrete accorrete in corsetto Sant’Agata ha aperto le sue porte un circo”, ma quello che per gli adulti aveva preso le sembianze di mero fumo negli occhi per i più piccoli era pura meraviglia, li si vedeva seguire i pesci con sguardo rapito, che si esibivano in piroette e guizzi eleganti come in veri e propri balletti, tutto al ritmo delle chele dei granchi con le antenne dei gamberi a scandirne il tempo.

De Buiene anche se felice di aver portato gioia ai bambini della città, fu veramente addolorato della poca credibilità ottenuta dalla sua impresa, lo si vedeva aggirarsi con viso mogio, il corpo ricurvo verso terra e qualche giorno dopo la grande apertura, durante una notte tranquilla, dai sotterranei dello spazio si udì un gran trambusto. Il guardiano dell’acquario giunto sul posto trovo le vasche vuote, niente più pesci e crostacei, acqua salmastra sparsa ovunque e ben riposti, su una sedia, il cappotto ed il completo di De Buiene con tanto di scarpe, mutande e calzini ma di lui nessuna traccia. Si scorse solo in seguito il grande tomo di Ranard, lasciato sotto i vestiti con un breve messaggio su carta: "Au revoir! Je retourne dans les profondeurs."

Chi era in realtà Grégory De Buiene? Non ci è dato saperlo... ma ancora oggi qualche anziano visitatore delle mostre, con occhi bambini parla di quando in Spazio Contemporanea c’era l’acquario e per un attimo un guizzo colorato si vede balenare nel suo sguardo.